Giornata della memoria: il ricordo per combattere l’indifferenza

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».

 

Le parole di Primo Levi suonano da monito in un periodo in cui nuovi razzismi e nuovi fascismi tornano pericolosamente a bussare alle porte del presente.

La Giornata della Memoria funge così la stella polare per non perdere la bussola e orientarsi in un mondo dove odio e paura per il diverso alimentano conflitti quotidiani.

Azioni, parole e soprattutto pensieri si credevano sepolti nelle pagine ingiallite dei libri, invece la storia li ripropone ciclicamente in modo tanto sadico quanto allarmante.

Anche in Calabria, alle porte di Cosenza, l’orrore nazifascista ha lasciato indelebile il suo marchio. Nel Campo di Internamento Ferramonti di Tarsia (il più grande in Italia) venivano rinchiusi ebrei, italiani e stranieri, antifascisti, apolidi e cittadini di potenze nemiche. Le condizioni di internamento, nonostante gli sforzi nell’auto-organizzazione da parte dei prigionieri stessi, furono rese difficili dall’insalubrità del luogo e dagli scarsi rifornimenti. Saranno in totale 38 gli ebrei (e 5 i non ebrei) a perdere la vita durante il periodo trascorso a Ferramonti, dove in totale passano circa quattromila ebrei provenienti da tutta Europa.

Per uno degli strani scherzi che il destino a volte riserva, gli unici internati a morire sotto i colpi di mitragliatrice furono quelli uccisi da un aereo alleato, che sorvolando il campo lo scambiò per un sito militare ostile e fecce fuoco. Nel 1943 il campo fu ufficialmente disciolto, ma molti internati, non avendo alternative, scelsero di rimanervi.

Nel 1988, grazie alla promozione culturale di Carlo Spartaco Capogreco, si riaprì l’interesse per esso e fu costituita la Fondazione internazionale Ferramonti per l’amicizia tra i popoli. Dimenticare e ignorare sarebbe stato un atto criminoso, così come lasciare cadere nell’oblio la crudeltà dell’indole umana.

Il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia è stato inaugurato nel 2004 con l’intento di conservare concretamente l’identità e la memoria storica, nonché preservare e diffondere il patrimonio storico del campo di concentramento stesso.

In passato la Giornata della Memoria ha visto il sorgere di valide iniziative organizzate anche dalle varie amministrazioni comunali. Incontri con i testimoni, mostre documentarie, visite delle scuole, presentazioni di cortometraggi, pieces teatrali e volumi hanno trattato e affrontato la realtà del campo.

Nel 2015 è stato perfino presentato il libro “Il Kaddish a Ferramonti – Le anime ritrovate” di Enrico Tromba, Antonio Sorrenti e Stefano Nicola Sinicropi (Ed. Prometeo).